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24 Luglio 2007 | Economia

Calabrò chiede una riforma della Tv e una nuova editoria

Monito al Parlamento del presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni Corrado Calabrò. Nella sua relazione sull’attività svolta dall’Authority nel 2006 il Garante delle comunicazioni ha concesso due mesi di tempo all’Italia per accelerare l’iter del disegno di legge Gentiloni. E’ necessario un riassetto del nostro sistema televisivo che ci consenta di metterci in linea con l’Europa soprattutto per quanto riguarda la qualità dei programmi.       TRA RAI E MEDIASET SPUNTA SKY – Nonostante Rai e Mediaset continuino a farla da padrone, i dati del 2006 dimostrano che Sky sta tallonando il vecchio duopolio con il 91% degli introiti da tv a pagamento. Nel 2006 la Rai ha occupato una fetta del 34%, Mediaset del 29%, mentre la piattaforma satellitare ha raggiunto il 28%. ACCELERARE I TEMPI PER METTERSI AL PASSO CON L’EUROPA – Nella sua relazione Calabrò ha posto l’accento sull’importanza di conformare il nostro ordinamento a quelli internazionali per un riassetto del sistema che segua gli obiettivi del ddl Gentiloni. NIENTE POLITICA IN RAI –  La Rai deve essere indipendente dalla politica e deve seguire un modello di governance che porti a una netta separazione tra le attività di servizio pubblico e le attività commerciali. LA QUALITA’ PRIMA DI TUTTO – Nonostante Calabrò abbia riconosciuto gli sforzi della Rai nel rimediare ai ritardi sul digitale, il Garante ha ripreso l’azienda sulla qualità dei suoi contenuti. Calabrò ha affermato che non si deve sperare di raggiungere un più largo target di spettatori abbassando la qualità dei programmi tv. BEN VENGA LA RIFORMA DELL’EDITORIA – Il discorso di Calabrò ha toccato anche il mondo dell’editoria. Il presidente dell’Authority ha dichiarato che con ottimismo che il ruolo dei giornalisti rimarrà primario. “Il giornalista continua ad essere il mediatore dell’informazione – ha detto Calabrò – il primo garante della notizia, e non esistono mezzi tecnologici che possano sostituirlo”.

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