Wind ha archiviato il primo semestre con una crescita dei ricavi del 7,7% a 2,613 miliardi e un risultato netto negativo per 122 milioni, dovuto ai 158 milioni di euro di svalutazione ‘una tantum’ di crediti per imposte anticipate dovute ai “recenti provvedimenti regolamentari (taglio dei costi di ricarica) che “hanno rallentato il tasso di crescita del business”. Lo rileva una nota del gruppo telefonico. I clienti, pari a 15,2 milioni nella telefonia mobile, crescono del 6,6%), con un Arpu di 19 euro contro i precedenti 18,4. I clienti della telefonia fissa sono 1,25 milioni (+55%). L’Ebitda è stato pari a 890 milioni di euro (+10,7%) e il risultato operativo ha raggiunto i 350 milioni (+19,3%). Nella telefonia mobile i ricavi sono cresciuti dell’11,5% a 1.705 milioni di euro, mentre quella fissa ha totalizzato 803 milioni, in calo dell’1,9% a causa della riduzione della clientela indiretta e dei ricavi da Enel non pienamente compensata dalla crescita dei clienti diretti e broadband. Nel secondo trimestre Wind ha registrato un aumento dei ricavi del 5,4% a 1.341 milioni e una perdita netta di 129 milioni di euro, dovuta sempre alla svalutazione delle imposte anticipate.
Wind: crescono i ricavi e restano le perdite

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