E ora dopo il cellulare per anziani coi tasti grandi come ippopotami, arriva il cellulare per i bambini, dai colori, ma non dai sapori, di una caramella. Si chiama Candy, anzi con la K,Kandy, perché è tedesco e se no sembra una lavatrice. Perché è per i bambini? Perché ha radiazioni molto basse, 0,59 watt, circa un terzo dei cellulari normali. Ma questo significa che la sua potenza è un terzo dei cellulari normali, quindi bisogna sperare che il piccolo non si allontani troppo da un ripetitore se no no a casa non riesce a chiamare. Si tratta ovviamente si una pura scelta di marketing, visto che nulla ha ancora dimostrato la pericolosità delle radiazioni dei cellulari, ma soprattutto si spera che un infante al telefonino ci stia poco. Poi è anche ecologico: è tutto riciclabile, non ci sono né piombo né cadmio. Insomma, una piccola bufala commerciale che viene presentata con orgoglio dal direttore esecutivo della Kandy Ag, Ralph Stegmueller secondo il quale “Le basse radiazioni sono un criterio fondamentale per un telefono cellulare per bambini”. Comunque il Kandy phone si è meritato il Blauer Engel, il contrassegno del ministero per l’Ambiente tedesco assegnato a beni che sono rispettosi della natura: per i telefoni cellulari il criterio fondamentale è la quantità bassa di radiazioni elettromagnetiche che potrebbero essere nocive per la salute. Va da sé che di cellulari per i bambini ce ne sono parecchi, e anche più utili. Ad esempio Wherify ha un telefonino con trasmettitore Gps che vi consente anche di vedere dove il piccolo si sia eventualmente disperso. Poi c’è il grazioso orsetto Icare che memorizza tre numeri di telefono e li chiama in sequenza fino a che qualcuno non risponde alle richieste, o ai vagiti, di appello. SunCom ha anche un modello che si chiama Firefly e che punta sullo spiccio: due disegnoni di mamma e papà troneggiamo sul frontale, anche se un po’ stilizzati e dalle forme inquietanti. E per chi vuole poi un telefono per piccolissimi con tanto di giochini c’è anche il TicTalk adatto dai sei anni in su.
Ecologico e per i bambini, il cellulare punta ai piccoli

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