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24 Ottobre 2007 | Attualità

Sfiduciato Petruccioli, che però rimane in sella alla Rai

La commissione di vigilanza sulla Rai ha approvato, all’unanimità dei presenti, la mozione presentata dalla Rosa nel pugno che chiede le dimissioni del presidente Claudio Petruccioli . Che però rimane sulla sua poltrona. A favore della mozione hanno votato 20 rappresentanti della Commissione: gli esponenti della Cdl, dell’Udeur, dell’Italia dei Valori, oltre che della Rosa nel pugno . Gli altri esponenti del centrosinistra presenti hanno abbandonato la seduta. Il testo originario della risoluzione, di cui è primo firmatario Marco Beltrandi, prevedeva l’ipotesi di azzeramento dell’intero Cda Rai “o quantomeno” le dimissioni del presidente. La Commissione ha però approvato un emendamento presentato dal forzista Giorgio Lainati, che riduceva le due ipotesi originarie alle sole dimissioni del presidente. Per Giampiero Catone, capogruppo vicario della Democrazia cristiana per le autonomie alla Camera e componente della Vigilanza Rai, “ non è possibile, come abbiamo più volte affermato, mantenere nello stallo più assoluto un servizio pubblico come la Rai. Una soluzione, questa, condivisa anche da alcune forze moderate del centrosinistra, che oggi hanno l’occasione per riaffermare il sistema delle regole ” Per Marco Beltrandi, della Rosa nel pugno, “ anche il Cda si dovrebbe dimettere. Oggi la Commissione di Vigilanza ha approvato all’unanimità dei presenti una mia risoluzione sulla crisi Rai, così come è stata emendata dalla Cdl. In origine, la risoluzione mia, di Satta e di Pedrini, auspicava le dimissioni dell’intero Cda Rai, ma questa parte è stata espunta dal testo dagli emendamenti di Lainati (Forza Italia) ed è rimasta la sfiducia politica al solo presidente. Poichè credo che l’auspicio della commissione di Vigilanza abbia un peso politico indubbio, ritengo che difficilmente le dimissioni di Petruccioli non potranno essere seguite da quelle degli altri membri del cda. Nessuno nella maggioranza può sostenere che questo esito fosse imprevedibile, ma nessuno si è mosso per evitarlo. La Rai ha bisogno di segnare una netta discontinuità rispetto al passato ” Beppe Giulietti, esponente dell’Ulivo e membro della commissione di Vigilanza, commenta che “ non è un voto contro Petruccioli, ma l’ennesima manifestazione di un disagio, stavolta ha investito la Rai, anche perché quale miglior modo si può trovare per stare sotto i riflettori?. Secondo la legge Gasparri non esiste l’istituto di revoca del presidente della Rai ” Paolo Bonaiuti, capogruppo di Forza Italia in commissione di Vigilanza Rai fa sapere che “ non è una questione personale con Claudio Petruccioli, al quale ribadisco la mia stima sincera, però qui il problema è politico e se ne deve tener conto. La maggioranza non c’è più, si è spaccata. Ieri si è salvata per un voto ma non tutti i giorni può andar bene ” Il voto di sfiducia della commissione di Vigilanza Rai nei confronti di Claudio Petruccioli non impone però al presidente l’obbligo di rassegnare le dimissioni, perché a nominare e a far decadere il presidente Rai sono i due terzi dell’intera commissione . Oggi hanno votato in 20 su 25 consiglieri.

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