È ancora troppo poco “rosa” il mondo dell’informazione. La visibilità femminile nei telegiornali non supera il 20%, il 10% è la quota rosa di partecipazione ai dibattiti informativi, senza contare che i due terzi di questa percentuale hanno il ruolo di spalla o di vittima. La panoramica è stata realizzata grazie ai risultati delle ricerche condotte a partire dal 2000 dall’Osservatorio di Pavia sul rapporto donne e media. In Italia le donne in Parlamento raggiungono solo il 16%, ma di queste solo il 10% finisce sugli schermi. L’indagine svela un universo parallelo a quello che vede, al contrario, l’aumento della presenza femminile nei ruoli creativi: giornaliste, conduttrici televisive, addette stampa, inviate. Alle donne però vengono riservate le “soft news”: spettacolo, istruzione, cronaca rosa, gossip, mentre resta agli uomini lo scettro in politica, sport ed economia. Come ha affermato Monia Azzalin, ricercatrice dell’Osservatorio di Pavia, ormai si sente “la necessità di fare una sintesi per cercare di capire il senso, il valore, delle rappresentazioni delle donne in tv” e al tempo stesso individuare “quali strade prendere per innovare la televisione e l’immagine della donna e favorire il suo accesso in una televisione più aperta e rispettosa”.
Media sono poco femminili

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