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9 Novembre 2007 | Economia

Stop alla réclame

Non più consumatori passivi, ma utenti coinvolti. Questo il futuro della pubblicità ipotizzato allo Iab Forum di Milano. Cade una barriera storica nella comunicazione Le informazioni sui prodotti non si aspettano più da inserzioni accattivanti, ma si cercano in rete, connessi al web. Le aziende dovranno imparare in fretta a comunicare in modo diverso puntando sulla reputazione, che si guadagna tra i clienti e non si costruisce con spot e testimonial a 5 stelle. Il mercato della pubblicità su internet è in pieno boom. “E’ solo questione di tempo – dice Layla Pavone, presidente Iab Italia – poiché la pubblicità tradizionale in Italia cresce del 1,1% e quella digitale su internet del 45% al mese. Nel 2006 le aziende spendevano in media 75mila euro per un’operazione di marketing, adesso la media è  95mila”. Gli investimenti pubblicitari sul web, secondo Walter Hartsarich ceo di Aegis Media Italia, “sono destinati a una progressiva moltiplicazione considerando che quest’anno le aziende hanno investito 665 milioni e che per il 2008 si stima 1 milione di euro”. “Gli investimenti pubblicitari su internet cresceranno del 30% nel 2008” sostiene dal capoluogo lombardo Roberto Binaghi, responsabile del centro studi Assap-AssoComunicazione, associazione che raggruppa le imprese di pubblicità e comunicazione. Gli investimenti delle aziende italiane in pubblicità digitale raggiungeranno i 665 milioni di euro, con una crescita del 41,5% rispetto al 2006 e incrementi esponenziali nel mobile, cioè pubblicità sui cellulari. Tra le tecnologie più gettonate allo Iab Forum 2007 ci sono l’Iptv e il Web 2.0 che ha cambiato pelle al “vecchio” spot televisivo. 

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