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13 Novembre 2007 | Innovazione

Ue propone mercato unico europeo delle telecomunicazioni

La Commissione europea ha approvato la proposta di riforma del settore delle telecomunicazioni del commissario ai Media, Viviane Reding. Attraverso la riforma la Commissione vuole consentire ai cittadini europei, ovunque si trovino e ovunque viaggino nell’Ue, di beneficiare di servizi di comunicazione di migliore qualità e a prezzi più accessibili , sia per la telefonia mobile che per il collegamento veloce a Internet a banda larga che per la televisione via cavo. Per conseguire questo obiettivo, la Commissione ha proposto di rafforzare i diritti dei consumatori, di ampliarne le possibilità di scelta, ampliando la concorrenza tra gli operatori di telecomunicazioni, di promuovere gli investimenti in nuove infrastrutture di comunicazione , in particolare liberando lo spettro radio per servizi senza filo a banda larga, e di rendere più affidabili e più sicure le reti di comunicazione, in particolare per quanto riguarda i virus e gli altri attacchi informatici. Una nuova Autorità europea del mercato delle telecomunicazioni, e in questo consiste una delle principali  novità, assisterà la Commissione e le autorità nazionali di regolamentazione delle telecomunicazioni nell’assicurare l’applicazione uniforme, indipendente e senza protezionismi delle regole del mercato e delle norme di tutela dei consumatori in tutti e 27 gli Stati membri dell’Ue. Perché abbiano valore di legge, le proposte della Commissione devono essere approvate dal Parlamento europeo e dal Consiglio dei Ministri dell’Ue . Il “pacchetto di riforme delle telecomunicazioni” presentato oggi dalla Commissione al Parlamento europeo a Strasburgo cambierà le norme Ue del 2002 in materia di telecomunicazioni. Esso dovrebbe diventare legge entro la fine del 2009 . Le sue principali caratteristiche sono le seguenti: Nuovi diritti per i consumatori : ad esempio il diritto di cambiare operatore di telecomunicazioni in 1 giorno, il diritto a informazioni tariffarie trasparenti e confrontabili, la possibilità di chiamare numeri gratuiti dall’estero e maggiore efficienza del numero unico europeo di emergenza (112); Una più ampia scelta per i consumatori grazie a una maggiore concorrenza, in particolare offrendo alle autorità nazionali di regolamentazione il nuovo rimedio della separazione funzionale degli operatori di telecomunicazioni dominanti; Una maggiore sicurezza nell’uso delle reti di comunicazione , in particolare grazie a nuovi strumenti di lotta contro gli spam, i virus e altri attacchi informatici; Un ” New Deal” dello spettro radio , la spina dorsale dei servizi di comunicazione senza filo, per incoraggiare gli investimenti in nuove infrastrutture e assicurare “l’accesso alla banda larga per tutti”. Nelle zone rurali dell’UE in media solo il 72% della popolazione ha accesso alla banda larga. La Commissione intende ridurre questa “frattura digitale” mediante una migliore gestione dello spettro radio e rendendo disponibile lo spettro per servizi senza filo a banda larga nelle regioni in cui la costruzione di una nuova infrastruttura in fibra ottica sarebbe troppo costosa. La migrazione dalla televisione analogica alla televisione digitale libererà una parte consistente dello spettro radio (il cosiddetto “dividendo digitale”) che può essere utilizzato a questo scopo; Una migliore regolamentazione del settore delle telecomunicazioni mediante la liberalizzazione dei mercati la cui l’apertura, realizzata sotto l’impulso dell’Ue, ha già permesso di instaurare la concorrenza (cfr. IP/07/1678). Ciò permetterà alla Commissione e alle autorità nazionali di regolamentazione di concentrarsi sui principali ostacoli, quale ad esempio il mercato della banda larga; Controllori più indipendenti per garantire una regolamentazione equa nell’interesse dei consumatori. Troppo spesso le autorità di regolamentazione del settore delle telecomunicazioni conservano stretti legami con l’operatore dominante che, in molti paesi, appartiene in parte al governo nazionale. La riforma Ue delle telecomunicazioni mira a rafforzare l’indipendenza dei controllori nazionali delle telecomunicazioni sia dagli operatori che dai governi. ” Le proposte di riforma delle telecomunicazioni presentate oggi mettono in primo piano i cittadini europei – ha detto la commissaria Viviane Reding -. Finora l’Europa ha realizzato importanti progressi aprendo i mercati delle telecomunicazioni a nuovi operatori e assicurando in modo progressivo una maggiore concorrenza. Tuttavia, gli operatori di telecomunicazioni dominanti, spesso ancora protetti dai governi nazionali, continuano a controllare segmenti di mercato determinanti, soprattutto per quanto riguarda la banda larga, il che limita la libertà di scelta dei consumatori. II 10% dei cittadini dell’Ue continua a non disporre di accesso alla banda larga . Per guidare l’economia digitale europea sulla strada giusta sono perciò necessari nuovi diritti dei consumatori, una nuova dose di concorrenza, un sistema efficace di autorità di regolamentazione indipendenti del mercato delle telecomunicazioni, nuovi investimenti in infrastrutture competitive e più spazio per i nuovi servizi senza filo” ” A partire da oggi il mercato unico senza frontiere per gli operatori europei di telecomunicazioni e per i consumatori cessa di essere un mero sogno “, ha dichiarato José Manuel Barroso, presidente della Commissione europea. “Le telecomunicazioni sono un settore in cui il mercato unico europeo può contribuire a conseguire risultati molto concreti per tutti i cittadini, in termini di maggior scelta e di prezzi più bassi, sia per la telefona mobile che per il collegamento a Internet a banda larga. Allo stesso tempo, un mercato unico di 500 milioni di consumatori offre nuove possibilità agli operatori di telecomunicazioni, a condizione che l’Europa contribuisca ad assicurare una concorrenza effettiva e l’uniformità delle regole del gioco. È per questa ragione che abbiamo deciso di agire oggi. Una regolamentazione più europea è particolarmente giustificata nel settore delle telecomunicazioni. Dopo tutto, le onde radio non si arrestano ai confini, e il protocollo internet non ha nazionalità.”

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