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23 Novembre 2007 | Innovazione

Tar si oppone a sospensione per il regolamento della gara Wimax

Il Tar del Lazio ha respinto la richiesta formulata da Mgm Production Group , società detentrice di una licenza wi-max in Germania, per una sospensione del regolamento che definisce le procedure per l’assegnazione delle licenze Wimax. Oggetto della contestazione era il regolamento dell’Agcom che definisce le procedure per l’assegnazione, da parte del ministero delle Comunicazioni, dei diritti d’uso delle frequenze nella banda a 3,5 GHZ, per le tecnologie di accesso radio a larga banda (BroadBand Wireless access), tra cui il Wimax. Per i giudici amministrativi della III Sezione Ter del tribunale amministrazione regionale per il Lazio, presieduti da Italo Riggio, il danno paventato da Mgm “non ha i connotati“ , si legge nell’ordinanza,  dell’attualità, atteso che sia il regolamento impugnato con l’atto introduttivo del giudizio che il bando e il disciplinare impugnati nella via dei motivi aggiunti non le inibisce la  partecipazione alla gara per l’assegnazione delle licenze Wimax”. Il regolamento contestato prevede l’attribuzione di tre licenze per ciascuna area geografica , al fine di promuovere condizioni di effettiva concorrenza nella fornitura di accesso via radio. Saranno 35 le licenze wi-max in gara, per una base d’asta di 45 milioni di euro. La gara assegnerà 14 licenze in sette macroaree in cui è stato suddiviso il paese (due licenze per  ciascuno macroarea: Lombardia-Bolzano-Trento; Valle d’Aosta-Piemonte-Liguria-Toscana; Friuli Venezia Giulia-Veneto-Emilia Romagna-Marche; Umbria-Lazio-Abruzzo-Molise; Campania-Puglia-Basilicata-Calabria; Sicilia; Sardegna) con la condizione che ad uno stesso soggetto possa essere assegnato un solo diritto d’uso per macro Regione. Le altre 21 licenze saranno invece a dimensione regionale e saranno riservate a concorrenti che non dispongono già di licenze Umts. Tutte le autorizzazioni avranno la durata di 15 anni,  potranno essere rinnovate, ma non potranno essere cedute a terzi  senza l’autorizzazione del Ministero. Oltre a Mgm, era sceso in campo anche Altroconsumo , associazione di consumatori che ha presentato ricorso per la mancanza di misure che tutelino gli operatori minori.

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