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26 Novembre 2007 | Attualità

La fiction anti-mafia divide Rai e politica

È polemica, anche politica, dopo lo stop della Rai alla fiction “ La vita rubata ” dedicata a Graziella Campagna, 17enne commessa in una lavenderia di Saponara, nel messinese, uccisa dalla mafia nel 1985 per aver trovato nel taschino di una camicia da lavare un documento i cui contenuti svelavano la vera identità di due mafiosi latitanti. Il presidente del Tribunale di Messina ha chiesto, tramite il ministro della Giustizia Clemente Mastella, che la Rai sospenda la messa in onda della fiction sulla coraggiosa ragazza programmata per martedì prossimo. La fiction vedeva come protagonista Beppe Fiorello e Larissa Volpentesta. “La decisione della direzione generale della Rai di sospendere la fiction sul delitto di Graziella Campagna, su richiesta del Ministro della Giustizia Clemente Mastella, rappresenta un brutto precedente. In base a questo principio non potremmo fare fiction su quasi niente. Paradossalmente, anche la fiction Il capo dei capi dovrebbe essere sospesa”. Così ha commentato Carlo Lucarelli. “E poi mi chiedo – ha continuato -, come può una fiction turbare i giudici di Messina, che sono stati così placidi e tranquilli per tutto questo tempo tanto da far annullare la custodia cautelare dei condannati per decorrenza dei termini entro i quali andava depositata la sentenza” “Non si capisce perché, in un paese dove un omicidio appena avvenuto è sottoposto a un processo televisivo che può pesare nelle indagini, una fiction sulla mafia non possa andare in onda” fa sapere anche il leader del Pd, Walter Veltroni, a conclusione del suo intervento al vertice antimafia organizzato dalla Fondazione Caponnetto.

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