Le intercettazioni telefoniche sono come il confessionale del Grande fratello Il controllo è già globale, ma si finge di non saperlo L’ultimo caso è quello di Silvio Berlusconi, che finisce nel mirino delle intercettazioni pubblicate e va su tutte le furie. Questa volta l’ex premier si infiamma contro la Rai e la scintilla è la pubblicazione da parte del settimanale “L’espresso” e del sito de “La Repubblica” di una sua conversazione con Agostino Saccà di Rai Fiction. La procura di Napoli ha chiuso nei giorni scorsi il filone di un’inchiesta in cui Berlusconi risulta indagato per concorso in corruzione con Saccà attraverso il sostegno economico al progetto di produzioni televisive Pegasus dello stesso Saccà. I pm napoletani ipotizzano che il duo si sarebbe inserito illecitamente nella formazione dei cast di produzioni tv per la Rai, favorendo alcune attrici. Berlusconi fa il nome di Elena Russo ed Evelina Manna: “Io sto cercando … di aver la maggioranza in Senato …” e poi dice che Manna “mi è stata richiesta da qualcuno … con cui sto trattando …”. Insomma, la situazione politica italiana si reggerebbe su due attrici in un giro di favori. “Voglio essere chiaro – ha detto Berlusconi -: lo sanno tutti nel mondo dello spettacolo, in certe situazioni, in Rai, si lavora soltanto se ti prostituisci oppure se sei di sinistra”. Di fronte ad accuse indiscriminate e dai toni inaccettabili, la Rai ha ribadito la piena fiducia nei propri dipendenti e collaboratori, nelle loro capacità professionali e nel loro costante e reale impegno per la tv di Stato. Aspettiamo solo le nomination anche se il voto finale non servirà a cambiare programma. Anche in tv.
Sindrome di Orwell

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