I regolatori europei della privacy hanno confermato che anche i motori di ricerca con sede fuori dal Vecchio Continente dovranno sottostare alle regole europee, circa il mantenimento dei dati personali. Le regole vertono sulla possilibità data ai web-surfer dell’Ue di non consentire la registrazione dell’indirizzo Ip e dei dati di navigazione da parte del motore di ricerca che stanno utilizzando e la Commissione ha promesso di preparare un report completo per aprile. La prima reazione contraria è arrivata da Google, numero uno del settore, che ha precisato di non aver intenzione di mutare la sua posizione e si è detto pronto a ricorrere a vie legali. Il colosso statunitense si è trovato al centro delle polemiche dopo la sua acquisizione del gruppo DoubleClick.
Motori di ricerca sotto le regole europee

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