Il mondo italiano del pallone ha archiviato le sfortunate parentesi Olimpiadi ed Europei ed è pronto a iniziare una nuova stagione calcistica all’insegna degli illustri ritorni, Shevchenko su tutti, e delle attese novità, Mourinho e Ronaldinho per citarne due. A non essere pronta, per ora, è la tv, quella in chiaro. A essersi messa al sicuro è per ora solo la serie cadetta: la Lega Calcio infatti comunicato che, al termine della trattativa privata, ha assegnato ` la licenza dei diritti audiovisivi relativi alle partite del campionato di Serie B 2008/2009 e 2009/2010, da esercitare a pagamento, in ambito nazionale, per la piattaforma digitale satellitare a Sky e per la piattaforma digitale terrestre a Telecom Italia Media . Per ciò che concerne la Serie A, i vari Controcampo, 90° Minuto e Domenica Sportiva, certezze domenicali dell’italiano medio, rischiano di non andare in onda , se Lega Calcio e Rai e Mediaset non dovessero trovare un accordo. Stesso discorso per i programmi radiofonici. A seguire le prime battute del campionato di Serie A domenica prossima saranno i possessori di un abbonamento Sky o di un decoder digitale terrestre, il tutto ovviamente a pagamento. E la situazione rischia di protrarsi a oltranza se non si dovesse trovare un intesa che metta d’accordo tutte le parti in causa. Da oggi a sabato, data di inizio del campionato, sono previsti diversi incontri tra Lega e tv per cercare una soluzione. Il problema emerso è relativo all’ammontare della cifra: 30,6 milioni di euro (per i diritti di serie A e B, coppa Italia e radio) offerti dalla televisione di Stato e giudicati insufficenti dalla Lega del pallone. ”L’assemblea generale straordinaria ha respinto all’unanimità le offerte per i diritti radiofonici e televisivi che sono rimasti invenduti”, ha sentenziato Adriano Galliani, presidente della Lega. Secondo Galliani, la Lega è disponibile a cedere i diritti ”a una cifra inferiore ai 70 milioni” incassati un anno fa. Le offerte pervenute però ”non vanno bene”, ha affermato. ”Ci dispiace molto che i campionati di A e B partano senza gli highlights in chiaro, ma le offerte non potevano essere accettate”. ”Sarà bene spiegare agli italiani che, evidentemente, a noi dispiace che i campionati partano senza la possibilità di vedere gli highlights per chi non ha la pay tv – ha aggiunto Galliani – vi riepilogo i numeri: nel campionato 2007-2008 gli highlights hanno portato alla Lega ricavi di 70 milioni. L’offerta della Rai è di 20,5 milioni. Non riteniamo che il valore del prodotto possa essere diminuito da 70 a 20,5. Quindi abbiamo detto no” ” Io sono fiducioso. Penso che a nessuno sfugga l’importanza di questa situazione . Fermo restando che è cambiato il tipo di fruizione del campionato, ci sono milioni di appassionati che seguono il calcio soltanto in chiaro. E aspettano una risposta che tutti quanti insieme bisogna cercare di dare”. E’ stato il commento del presidente della Figc Giancarlo Abete . Itanto anche le associazioni dei consumatori non sono rimaste a guardare: “se per l’avidità della Lega gli italiani non potranno vedere il calcio in chiaro dal 30 agosto – ha annunciato il Codacons – prepareremo una class action. I tifosi delle squadre di A e B, potranno richiedere un risarcimento danni, pari all’offerta della Rai (20,5 milioni) che la Lega ha rifiutato “. Ha detto la sua anche Urbano Cairo , il presidente del Torino Calcio, intervenuto al dibattito radiofonico sui diritti tv ospitato questa mattina dal programma Viva Voce su Radio 24: il prodotto calcio “ha ancora un suo valore, che deve essere riconosciuto: basti pensare alla Supercoppa, che è stata giocata in agosto ed è risultata il programma più visto dell’estate “. “Il rischio che si tolga il calcio a milioni di famiglie italiane? Dipende da chi non fa un’offerta adeguata per un prodotto che deve essere pagato il giusto prezzo”, ha aggiunto Cairo chiamando in causa la Rai: ” il servizio pubblico che prende il canone dai cittadini ha il dovere di pensare ai 16 milioni di famiglie che non possono permettersi la pay tv . Tre anni fa, quando il calcio aveva un appeal forse inferiore ad oggi, Mediaset ha offerto oltre 60 milioni di euro: non ci può essere stato un cambio di valore tale da giustificare le offerte nettamente più basse di oggi”. La risposta da parte della Rai, per voce di Sandro Curzi, consigliere d’amministrazione di Viale Mazzini, è arrivata durante il medesimo programma: Rai “ha un compito molto complesso, perché deve rispondere alle esigenze dei cittadini, ma deve anche stare nei bilanci: e oggi il calcio in chiaro vale molto meno “. “L’offerta della Rai – ha detto Curzi – è una offerta seria. E’ vero che abbiamo il canone e quindi obblighi da servizio pubblico, ma ricordiamo che il nostro è il canone più basso di tutta Europa ed il più evaso. Il governo dovrebbe porsi questo problema”. In ogni caso Curzi si è augurato che “la trattativa con la Lega vada a buon fine e che si trovi una soluzione”. Al dibattito ha preso parte anche il sottosegretario alle Comunicazioni, Paolo Romani, che ha affermato che “spetta alla Rai lo sforzo più grosso” . A suo giudizio, ” la trattativa è stata molto complicata dal decreto legislativo varato dal precedente governo, che ha introdotto un meccanismo molto farraginoso: il risultato è stato che le parti hanno perso in pratica un mese di tempo” .
Tv e Lega Calcio cercano nuova intesa sulla serie A, la serie B a Sky e digitale terrestre

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