Dopo le recenti olimpiade di Pechino, l’orgoglio nazionalista cinese è ulteriormente aumentato: molti internauti hanno iniziato a rivendicare la superiorità della propria nazione su blog e forum. Il governo ha deciso di sfruttare di questo sentimento, retribuendo gli utenti che scrivono su internet qualcosa di positivo sulla madrepatria. Elogiare l’operato del governo, difendere l’immagine dello stato contro gli insulti provenienti dall’estero frutta 50 centesimi cinesi a intervento. A parere del quotidiano The Guardian , la manovra del governo cinese sta funzionando alla grande: circa 350 mila persone stanno partecipando a questa nuova forma di propaganda proveniente dal basso. Cinquecento studenti dell’Università di Shanghai sono stati ingaggiati in qualità di moderatori del forum i cui si parla di politica, per sedare eventuali rivolte popolari. Q uesto meccanismo è già in vigore negli Stati Uniti, dove si fa massiccio uso della tecnica di marketing basata sul passa parola . In inglese è stata coniata una parola che identifica questa pratica: astroturfing. I principali marchi internazionali, come Coca Cola o Nike, sono state accusate di astroturfing; spesso hanno creato blog, detti flog, che decantano le proprietà di un prodotto e che in realtà sono gestiti da persone assunte dall’azienda. Qualche settimana fa anche John McCain, in candidato repubblicano in corsa per le elezioni presidenziali, è stato tacciato di astroturfing perché regalava libri e poster ai sostenitori più attivi nel web. L’Unione Europea ha approvato una direttiva specifica per evitare questo fenomeno, che prevede fino a 500 mila euro di multa per chi non la rispetta.
Cina: governo paga chi promuove online valori nazionalisti

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