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22 Ottobre 2008 | Attualità

Mediaset sceglie Telecom per testare l’Iptv

Mediaset è fortemente interessata allo sviluppo di internet e ritiene il web ” una piattaforma da presidiare da vicino ” anche se non reputa l’Iptv ” una alternativa sostitutiva ” rispetto alla tv terrestre (analogica o digitale) ma piuttosto ” una piattaforme integrativa “. Questa la posizione espressa dal suo presidente, Fedele Confalonieri, durante un’audizione in commissione Trasporti della Camera. ” A partire dal prossimo anno, Mediaset punta a rafforzare la propria presenza su Ip , rendendo i propri contenuti televisivi disponibili anche su Alice Home tv, con un’offerta sempre più ricca “, ha spiegato Confalonieri, specificando che ” su Alice, Mediaset intende distribuire la sua offerta televisiva a pagamento : Premium Gallery, con cinema e serie tv in anteprima, e Premium Calcio, con il meglio della Serie A. Saranno anche disponibili due servizi di video on demand: uno con i contenuti delle library Mediaset, l’altro con i contenuti di Premium Gallery, tra cui film e serie Warner e Universal “. Sembra che l’accordo tra Mediaset e l’Iptv di Telecom Italia , sebbene non ancora firmato, possa partire già da gennaio o febbraio del prossimo anno. In occasione dell’incontro alla Camera, C onfalonieri si è espresso anche sulla questione dei filmati tratti da Mediaset e resi disponibili online tramite il sito di video sharing, YouTube : ” Non andiamo da nessuna parte se non rispettiamo il copyright e non difendiamo la proprietà intellettuale. Se permettiamo che tutti prendano, non andiamo avanti. Purtroppo però c’è la Rai che ha fatto una transazione “. Il sodalizio a cui ha alluso il presidente delle reti Mediaset prevede che ogni settimana RaiNet carichi i propri contenuti sul proprio branded Channel YouTube. Al momento sono già disponibili alcuni contenuti relativi a L’Isola dei Famosi , a Che Tempo che Fa e alle notizie del Tg1 . Nel corso dell’incontro alla Commissione Trasposti, Poste e Telecomunciazioni si è toccato anche il tema del dividendo digitale, ovvero le frequenze liberate con il passaggio dalla televisione analogica a quella digitale. ” Da Mediaset viene una richiesta pressante di salvaguardia delle frequenze tv, che devono continuare a essere riservate ai broadcasters “, ha dichiarato Confalonieri. ” Il parallelo che spesso si fa con gli altri Paesi – ha spiegato il presidente di Mediaset -, per esempio la Francia, che ha in animo di assegnare una porzione di frequenze tv a nuovi servizi delle compagnie telefoniche, è assolutamente mal posto: non esiste un altro Paese al mondo che abbia una densità tanto elevata di emittenti locali (oltre 500). Oggi, che finalmente grazie al digitale può finire quella scarsità di frequenze, che è stata alla base di normative dirigistiche, anche a fini di pluralismo è giusto non depauperare i broadcaster di questa rinnovata ricchezza fondamentale, sia per creare spazio a nuovi operatori tv sia per l’offerta di televisione in alta definizione sia per moltiplicare le offerte di tv anche a pagamento “. Mediaset ritiene anche che gli impegni proposti da Telecom Italia per garantire la parità di accesso alla rete fissa non siano sufficienti . ” A giudizio di Mediaset, tali impegni non sono sufficienti a garantire a tutti gli operatori una sostanziale parità di accesso alla rete, a condizioni trasparenti e non discriminatorie. Requisito questo necessario ad una reale concorrenza sulla rete fissa, che è una sola e di Telecom “, ha detto Confalonieri. ” Non sta a noi suggerire la via migliore, anche se la soluzione inglese di una separazione gestionale affidata ad una struttura indipendente ci sembrava in grado di garantire maggiormente la trasparenza e l’apertura della rete a terzi “, ha aggiunto. Secondo Mediaset, in vista della rete di nuova generazione, ” le attività più squisitamente commerciali di Telecom dovrebbero essere distinte da quelle afferenti al servizio universale e agli obblighi di accesso garantiti a terzi in forza della disciplina dell’operatore dominante “. ” Il concreto interesse di Mediaset è la garanzia di avere assicurato l’accesso alle reti capaci di portare l’Iptv a condizioni di listino non discriminatorie con gli altri operatori e con Telecom stessa “, ha continuato Confalonieri. Infine, per il presidente di Mediaset è ” opportuno che anche per la rete di nuova generazione, se sarà una e di Telecom, e favorita da investimenti o interventi pubblici, fossero prescritti comportamenti in grado di garantirne l’accesso a tutti gli operatori” .

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