L’Autorità garante delle comunicazioni, Agcom, ha pubblicato il rapporto ‘Analisi sulle determinanti del processo di sviluppo della banda larga’, che analizza il quinquennio 2002-2007 in Italia. Lo studio è stato curato da Between, società di consulenza del settore ICT. E’ emerso che, da questo punto di vista, l’ Italia è spaccata in due : da una parte le città medio-grandi in cui la banda larga è disponibile, le offerte economiche sono competitive e c’è tanta concorrenza, dall’altra i p iccoli comuni dove non è disponibile internet veloce e se lo è, l’offerta è una sola. I dati dei piccoli comuni influiscono su quelli dell’intera penisola , distanziandoci sempre di più dal resto dell’Unione Europea, in cui la banda larga è diffusa pressoché ovunque. Secondo i dati calcolati da Between, gli utenti italiani di banda larga a marzo 2008 erano solo 10,7 milioni , numero inferiore anche alla Spagna e alla Slovenia. L’altra spaccatura che è stata rilevata nella nostra popolazione è tra coloro che possiedono un computer, una minoranza, e coloro che non ce l’hanno, la maggioranza. Solo il 49% degli abitanti italiani dispone di un pc , tra di essi quasi tutti dispongono di una connessione a internet a banda larga. A conferma di questo è il dato della classifica sulla diffusione della banda larga tra gli utenti di computer: l’Italia è al quarto posto in Europa. Sembra che il costo non c’entri : le tariffe italiane per la connessione alla banda larga sono inferiori o uguali a quelle europee. La stessa cosa vale per l’acquisto dei computer: l a mancata diffusione di pc non dipende dal prezzi dei dispositivi , ma da fattori culturali e dal sistema scolastico. La Pubblica Amministrazione e la scuola non hanno ancora adottato le nuove tecnologie in maniera massiccia e i cittadini non avvertono la necessità di dotarsi di un pc. Un’altra causa della frattura nella diffusione della banda larga è rappresentata dalle infrastrutture, che sono distribuite in modo poco omogeneo nel paese . I concorrenti di Telecom hanno creato unbundling local loop, nelle città più ricche e più sviluppate, lasciando le campagne e i piccoli comuni scoperti. Stando all’opinione di Between in futuro la situazione potrebbe peggiorare: ” A meno che non ci sia uno sforzo corale del sistema “, cioè del governo e dei vari soggetti responsabili delle infrastrutture del paese. Nel resto dei paesi europei la diffusione dei pc è ormai all’80%, mentre l’ Italia difficilmente raggiungerà il 60% entro il 2012 . Il nostro paese può sperare nell’aumento delle vendite di computer economici (partono da 299 euro), che già hanno raggiunto buoni risultati. Le nuove connessioni banda larga, da 50 a 100Mbps, nel medio periodo saranno solo nelle metropoli del centro nord, contribuendo ad accentuare il divario tra le zone della penisola. L’aumento della diffusione di internet potrà essere raggiunto grazie a tecnologie alternative all’Adsl, come il Wimax . Qualche giorno fa Ari a ha annunciato che coprirà , con il segnale Wimax, centro comuni ancora non raggiunti da internet veloce. Purtroppo dove non vi è fibra ottica nel sottosuolo per le connessioni, nessuna tecnologia può portare internet a velocità elevata. In merito alla spaccatura italiana, il sottosegretario alla Sviluppo Economico, Paolo Romani, ha annunciato che entro la fine del 2008 cominceranno i lavori della task force per dotare la penisola di una rete di nuova generazione. L’ambizioso obiettivo è di rendere disponibile per tutti gli italiani la banda larghissima, da oltre 20 megabit, entro il 2013. Nel convegno di Between sulle telecomunicazioni, che si è svolto qualche giorno fa a Capri, ha evidenziato che per ora non ci sono soldi disponibili: ” Adesso non ci sono risorse né pubbliche né private per creare una rete di nuova generazione in Italia “, ha affermato Cristoforo Morandini, vice presidente della società
Agcom: le due Italie della banda larga

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