Il canone del telefono fisso di Telecom Italia si prepara a crescere di 1,26 euro: da 12,40 euro passerà a 13,66 euro mensili. Intanto, la compagnia telefonica sta chiedendo all’Agcom di aumentare di 1,7 euro per linea il canone all’ingrosso, cioè quello applicato dall’ex monopolista ai concorrenti per l’uso della propria infrastruttura: da 7,6 a 9,3 euro. A diffondere la notizia degli aumenti di Telecom Italia sono state le associazioni dei consumatori, a seguito dell’incontro di giovedì sera con l’amministratore delegato Franco Bernabè e il suo staff. L’aumento per gli utenti Telecom dovrebbe scattare già dalla bolletta di febbraio del prossimo anno , mentre la crescita del canone all’ingrosso deve prima essere approvata dev’essere approvato dall’autorità presieduta da Corrado Calabrò. Le associazioni di consumatori cominciano a farsi sentire nell’esprimere il proprio disaccordo. Il presidente di una di queste ha affermato: ” Siamo in totale disaccordo sugli aumenti, da cui peraltro dovrebbero essere escluse le fasce più deboli, ma non possiamo non apprezzare la trasparenza con cui ci è stato rappresentato il quadro aziendale. Bernabè ha sostenuto che per migliorare il servizio, dei cui limiti è perfettamente consapevole (anche per la quantità di email di protesta che riceve), occorrono investimenti che in questa situazione dei mercati possono venire soltanto dal ritocco delle tariffe “. L’Agcom ha riconosciuto che il canone Telecom è fermo da sei-sette anni , nonostante il costo della vita sia lievitato circa del 20 per cento. Ad oggi è uno dei più bassi in Europa, battuto di gran lunga solo dalla Finlandia.
Aumenti Telecom per utenti e canone all’ingrosso

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