Si è tenuta ieri a Stoccolma la prima udienza del processo contro il sito web più conosciuto per il peer to peer, il Pirate Bay, che permette di scaricare file di ogni tipo gratuitamente. L’industria del copyright accusa i gestori del sito, Peter Sunde, Gottfrid Svartholm Warg, Fredrik Neij e Carl Lundstrom di contravvenire alle regole che proteggono i diritti copyright. Pirate Bay rischia la chiusura e una multa per 1,2 milioni di kronor (143,529 dollari), ma cosa più importante, rischia di cambiare per sempre la politica libertaria che vige in internet ed è proprio per questo motivo che ha aperto un sito dedicato con tutti gli aggiornamenti in tempo reale del processo diventato un fenomeno mediatico seguito in tutto il mondo. La politica Pirate Bay, contro la protezione dei diritti di case discografiche e cinematografiche che ha addirittura fondato un partito politico in Svezia, si differenzia da altri motori di ricerca in quanto non neutra, vale a dire che le ricerche indirizzano a contenuti con file torrent spesso indirizzati a materiale pirata, quindi con una esplicita volontà di indurre gli internauti alla violazione del copyright. Intanto il sito è stato bloccato in alcune parti del mondo compresa l’Italia, anche se solo per alcuni giorni.
Le major contro Pirate Bay

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