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24 Febbraio 2009 | Attualità

Smontate affermazioni esperto al processo Pirate Bay

Ulteriori complicazioni per l’industria culturale dopo la prima settimana di udienza al processo che vede imputati i quattro amministratori di The Pirate Bay. Verso inizio pomeriggio l’esperto Magnus Martensson, che aveva proceduto a rilevare le prove apportate dalle lobby discografiche nel tentativo di colpevolizzare The Pirate Bay, è stato interrogato come testimone. Una domanda dopo l’altra , la difesa ha meticolosamente smontato ogni argomentazione dell’accusa. All’inizio, l’esperto ha spiegato che da 15 anni lavora al servizio dell’anti-pirateria di Ifpi e che aveva aperto Iternet Explorer per cercare alcune opere musicali diffuse da The Pirate Bay prima ancora che venisse verificata la loro disponibilità effettiva con Azureus. Dopo di che l’esperto ha raccontato di avere proceduto a verificare che il file scaricato corrispondesse effettivamente ad un album protetto da Ifpi. Dato che questo punto era già stato smontato durante il primo giorno del processo, l’esperto ha dovuto riconoscere il fatto che lo scambio di risorse tra clienti BitTorrent era possibile senza passare necessariamente dalle tracce di The Pirate Bay, fatto che smonta buona parte delle accuse. L’avvocato della difesa ha proceduto con una serie di domande all’esperto che hanno fatto comprendere che gli accusatori non avevano cercato i veri responsabili e si erano accaniti su The Pirate Bay. Ecco parte delle domande poste all’esperto Ifpi, colto impreparato dall’accusa: Avvocato The Pirate Bay (A) “Quando ha scaricato il .torrent, era assolutamente certo che il contenuto fosse online?” Esperto informatico (E) “No, il contenuto viene inviato dagli utilizzatori” A “Aveva disattivato la dht?” E “No” A “Dunque lei non sa dire se The Pirate Bay viene utilizzata per scaricare?” E “Non saprei ma penso che sia così” A “Con cosa scarica il contenuto?” E “Azureus” A “Ha scaricato Azureus su Pirate Bay?” E “No, l’ho scaricato su Azureus, il sito ufficiale” A “Dunque lei era già un cliente BitTorrent?” E “Esattamente” A “E la condivisione di file avviene su Azureus?” E : “E’ difficile da dire” A “E i file .torrent possono essere scaricati da Google?” E “Non ho mai scaricato dei .torernt su Google” A “Ma lei sa che i file .torrent sono disponibili su Google?” E “Si” A “Mentre scarica, è sulla pagina di Pirate Bay o su BitTorrent?” E “Su BitTorrent, quando il trasferimento ha inizio” A “Dunque è lei stesso a diffondere il contenuto?” E “Si” L’interrogatorio dell’esperto continua con schede mostrate e domande che ne mettono sempre più in crisi le precedenti affermazioni.

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