E’ stato raggiunto un accordo politico sul ddl Alfano. La linea Fini-Bongiorno è passata, alcune decisioni sono state confermate, altre moderate. Niente più divieto assoluto di divulgazione per gli atti delle indagini e approvazione della divulgazione, solo in seguito alla comunicazione a entrambe le parti, della forma riassuntiva degli atti, r esta comunque il divieto di pubblicazione fino alla chiusura definitiva delle indagini. La parte che fa più discutere è quella riguardante le pene previste per i giornalisti disobbedienti : l’emendamento ‘Bergamini’ che ha preso il nome del deputato pdl Deborah Bergamini resta anche se leggermente modificato, vale a dire che il carcere per quei giornalisti che pubblicheranno intercettazioni per le quali è stata ordinata la distruzione rischieranno il carcere non più da 1 a 3 anni, bensì da 6 mesi a 3 anni. Inoltre la possibilità di effettuare intercettazioni verrà concessa non più per ‘gravi’ indizi di colpevolezza ma solo per ‘evidenti’ indizi di colpevolezza. Il Pd si mostra profondamente insoddisfatto: “ I l ddl Alfano è un regalo alla delinquenza perché per avviare le intercettazioni la polizia dovrà prima individuare un colpevole ”, ha dichiarato Donatella Ferrante del Pd.
Intercettazioni: ‘Un regalo alla delinquenza’ dice il Pd

Guarda anche: