Roxana Saberi è stata liberata ieri e ha lasciato il carcere di Evin nel quale era detenuta dal 31 gennaio scorso. Il padre, Reza Saberi, che si è intensamente speso affinché i media internazionali facessero pressione sul caso della figlia, ha dichiarato di volerla riportare al più presto negli Stati Uniti. La pena di otto anni di reclusione per il reato di spionaggio in favore degli Stati Uniti è stata ridotta a due anni con sospensione della stessa. L’avvocato, Abdolsamad Khorramshah, ha giudicato corretta la decisione della corte d’appello nei confronti della sua cliente: “ Ha commesso un errore, entrando in possesso di documenti che non avrebbe dovuto vedere. Ma non c’è stato nessun passaggio di informazioni riservate.” Il legale riferisce anche sulle condizioni della giornalista : “ E’ di buon umore. Potrebbe lasciare l’Iran la prossima settimana, ma non è ancora sicuro. Ci sono delle cose di cui deve occuparsi. L’unica cosa che conta, però, è che non deve affrontare nessuna restrizione legale per la sua partenza ” Roxana Saberi, madre giapponese e padre iraniano, nata e cresciuta negli Stati Uniti, lavorava stabilmente sul territorio iraniano dal 2003, come corrispondente per la National Public Radio, la Bbc e Fox News. Riguardo alle tensioni esistenti tra Teheran e Washington (la giornalista era stata arrestata con l’accusa di spionaggio in favore degli Stati Uniti ‘paese ostile all’Iran’, per poi essere liberata con la motivazione contraria ‘poiché gli Stati Uniti non sono un paese ostile all’Iran’…), il legale della Saberi tiene a precisare che le influenze politiche non hanno avuto rilevanza in questa vicenda : “ Il cambiamento nel verdetto non dipende da considerazioni politiche, ma da una differente interpretazione prettamente legale ”
Roxana Saberi libera: il legale ‘nessuna considerazione politica’

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