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11 Giugno 2009 | Attualità

Francia: Hadopi rispedita al mittente. Internet è un diritto

Tre schiaffi agli internauti, il quarto all’Unione europea , che aveva dato indicazione diametralmente opposta a quanto contenuto nell’Hadopi, e il quinto se l’è preso lui.   Nicolas Sarkozy, presidente della Repubblica francese, si è visto respingere dalla Corte costituzionale transalpina l a legge promossa per arginare la pirateria sul web e fondata sulla possibilità da parte degli Isp di tagliare la connessione ai web-surfer disobbedienti.  Proprio questo ultimo punto, che aveva precedentemente causato il blocco del pacchetto Tlc da parte della Commissione europea, ha ispirato l’intervento della Corte costituzionale: ” Internet è una componente della libertà di espressione e di consumo e nel diritto francese c’è la presunzione d’innocenza” per cui “solo il giudice può pronunciare una sanzione , e solo dopo aver stabilito che si tratta di illegalità” Per il consiglio, solo le autorità possono sanzionare ed eventualmente disconnettere gli utenti dalla rete. Unica concessione rimasta in mano alle major è quella di avvertire e diffidare l’utente in caso di ripetuti download illegali. Questa presa di posizione, allineatasi con quella dell’Ue, muta nuovamente uno scenario in cui molti stati si stavano interrogando sulla possibilità di adottare un provvedimento simile.   Cosa prevede l’Hadopi?   Il provvedimento mette i provider in condizione di vigilare sull’operato degli abbonati e si articola mediante una serie di step: gli Isp devono prendere nota degli indirizzi IP degli internauti che effettuano download illegali. I fornitori di accesso internet saranno tenuti a fornire ai ‘responsabili Hadopi’ l’identità dei trasgressori in modo che l’Alta autorità possa procedere alla messa in atto della ‘risposta graduale’. Tale risposata prevede l’ invio di una email che avverte il pirata internet dei rischi che corre. Se l’internauta effettua una seconda trasgressione entro i successivi sei mesi, una lettera raccomandata verrà recapitata a casa sua. In caso di comportamento recidivo, scatterà la sanzione vera e propria attraverso la sospensione della connessione internet. Il periodo di sospensione andrà da 1 mese a 1 anno , in base all’analisi del caso specifico e non comporterà il taglio delle spese previste dall’abbonamento sottoscritto. L’internauta ha a disposizione un mese di tempo per presentare ricorso. Non tutti gli internauti verranno però trattati allo stesso modo. I privati subiranno la sospensione della connessione, mentre le aziende riceveranno un’ingiunzione per procedere alla protezione della propria connessione contro i download illegali.   

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