Google da oggi fornirà un traduttore dall’inglese al persiano e viceversa, per favorire la diffusione di notizie, post, blog e forum su cui si parla della rivolta in Iran. Il lancio della versione persiana di Big G avviene proprio nell’ottica di “accrescere l’accesso all’informazione” come dicono da Mountain View. Mentre in Iran si manifesta per le strade, in Cina si torna a parla di censura e libertà d’accesso alle informazioni. Il governo ha infatti sospeso alcuni dei servizi di Google, colpevole di non contrastare a sufficienza la pornografia. Lo ha annunciato l’agenzia ufficiale Nuova Cina. Sotto accusa ci sono soprattutto i servizi di ricerca sulla rete estera del search-engine. Nel gennaio scorso la Cina ha lanciato una campagna per lottare contro la volgarità e la corruzione morale su internet. Secondo le associazioni per i diritti dell’uomo, invece, la pornografia sarebbe solo una scusa per bloccare i siti politicamente sensibili agli occhi del regime.
Google traduce il persiano per l’Iran, ma viene bloccato in Cina

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