L’altra faccia della medaglia: da una parte il lancio del gioiellino N97 e la consolidata leadership nel settore della telefonia mobile e dall’altra gli effetti della crisi che non danno tregua ai bilanci attuali e mettono a rischio quelli futuri. Il primo produttore di cellulari e smartphone del mondo, la finlandese Nokia, ha presentato i risultati relativi al secondo trimestre 2009 e rivisto al ribasso le previsioni per l’intero anno, causando un calo del titolo del 7,5% a 10,26 euro. Da aprile a giugno, il gruppo ha registrato vendite per 9,9 miliardi. Dato inferiore ai 10,1 miliardi attesi e ai 13,16 dello scorso anno. L’utile netto è sceso a 380 milioni (15 cent per azione) dagli 1,1 miliardi (37 cent) dello stesso periodo dello scorso anno. Gli utili operativi sono invece scesi da 2,05 miliardi a 775 milioni di euro, mentre quelli ante-imposte sono passati da 1,48 a 380 milioni. Il 2009, secondo quanto annunciato da Nokia in occasione della presentazione dei risultati, dovrebbe chiudersi con una quota europea in linea con quella del 2008. Previsioni precedenti contavano su un aumento. In merito all’intero settore, la casa finlandese si aspetta una flessione del 10%.
Nokia in calo rivede outlook al ribasso

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