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9 Settembre 2009 | Innovazione

Botta e risposta tra Boffo e Signorini

“ In riferimento a quanto dichiarato da Dino Boffo in merito all’anticipazione di Chi che riporta alcune sue riflessioni, il direttore della testata Alfonso Signorini precisa che nel lancio della notizia non si parla di un’intervista ma di ‘una conversazione al telefono’ così come correttamente riportato dall’agenzia Apcom ”. Con questa nota l’ufficio stampa Mondadori ha risposto alle dichiarazioni dell’ex direttore di Avvenire, che aveva a sua volta smentito categoricamente di aver rilasciato un intervista al settimanale di gossip. “ Non sono mai stato richiamato dal mio editore – ha precisato il direttore di Chi – per la solidarietà manifestata a Boffo, né ho mai detto di esserlo stato. Comprendo il duro momento psicologico del collega e posso capire la sua reazione, ma confermo quanto della nostra conversazione telefonica ho riportato su Chi, dalla prima all’ultima parola ” ” Quelle che mi si attribuiscono sono dichiarazioni semplicemente grottesche. Smentisco nel modo più categorico di aver rilasciato in questi giorni una qualsiasi intervista a Chi o a qualunque altro giornale – aveva affermato Boffo – Venerdì 4 settembre, dietro sua insistenza, ho accettato di parlare al telefono con il direttore Signorini, dal quale nei giorni precedenti era venuta una singolare dichiarazione di solidarietà e questo mi disse che era stato richiamato dal suo editore .” Secondo Chi, queste sarebbero state le dichiarazioni di Boffo: “L a questione non finisce qui e avrà pesanti conseguenze anche sul fronte politico. Berlusconi sostiene di non avermi mai conosciuto – si chiede retoricamente Boffo -? Non è vero. Ricordo molto bene il nostro incontro. La cosa più assurda è che per 15 anni ho sempre sostenuto Berlusconi, il suo governo e molte sue linee politiche. Ho una formazione moderata, eppure in queste settimane sono diventato un’icona della sinistra. E pensare che sono entrato in rotta di collisione anche con Rosy Bindi perché non rappresentavo l’ala sinistra dei cattolici” . Boffo non si dà pace di come abbia potuto verificarsi la tempesta che lo ha travolto. “Se anche fosse vero tutto quello che è stato scritto su di me, io mi chiedo: era eticamente lecito pubblicarlo? Ho parlato con molti dirigenti del Pdl e tutti mi hanno assicurato che la questione è volata sulle loro teste. Ma come è possibile? Come è possibile che per sei giorni di fila, prima delle mie dimissioni, nessuno abbia potuto fermare lo stillicidio mediatico ?”. Infine, Boffo confida il suo dolore più grande: “Quello che non perdono è che si sia fatto del male ai miei genitori che sono anziani e che hanno pieno diritto a vivere sereni »

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