L’Italia non parla l’alfabeto digitale. O, almeno, lo parla a stento. Il Belpaese risulta infatti tra gli ultimi paesi del così detto primo mondo (22esimo su 25 posizioni) quanto a livello di connettività, determinato dalle infrastrutture e dall’utilizzo delle tecnologie di ultima generazione da parte dei cittadini, delle imprese e dell’apparato statale. A svelare il preoccupante dato è una ricerca commissionata da Nokia Siemens Network , che vede in testa alla particolare classifica la Svezia, seguita da Stati Uniti e Norvegia. Dopo l’Italia solamente Ungheria, Polonia e Grecia. Se l’adozione di tecnologie di telefonia può dirsi massiccia, il nostro paese registra deficit nella penetrazione della banda larga, nell’uso dell’internet banking, e-commerce e, a sorpresa, anche degli sms.
Italia, il digitale che zoppica

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