Nessun esponente dei comitati per la vita avrà spazio nell’ultima puntata di Vieni via con me, che andrà in onda lunedì 29 novembre su Rai 3. Nonostante le richieste esplicite del consiglio di amministrazione di viale Mazzini, Roberto Saviano e Fabio Fazio non concederanno un intervento ‘contraltare’ di quello di Peppino Englaro, avvenuto durante la seconda puntata. “ Non siamo un programma pro morte , anche se ha sfidato in tv il tabù della morte” spiegano i conduttori, che ritengono la richiesta del Cda “inaccettabile”. “Concedere un cosiddetto diritto di replica – scrivono – alle associazioni pro vita, significherebbe avallare l’idea, inaccettabile, che la nostra trasmissione sia stata pro morte, mentre abbiamo raccontato due storie di vita, sottolineando la pari dignità, di fronte alla prosecuzione artificiale della vita, di chi sceglie di accettarla e di chi sceglie di rifiutarla”. Ma il niet degli ideatori del programma affonda le radici in un principio più deontologico: “Un programma di racconti, come il nostro, non ha la pretesa né il dovere né la presunzione di rappresentare tutte le opinioni. Non siamo un talk-show, non siamo una tribuna politica […]. L’idea che ogni opinione, ogni racconto, ogni punto di vista, ogni storia umana debba essere sottoposta a un obbligo di replica ci pare lesiva della libertà autorale, della libertà di scelta del pubblico, e soprattutto della libertà di espressione” La polemica per l’ultima puntata di Vieni via con me è servita.
Fazio e Saviano dicono no a comitati pro vita

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