I freddi venti della par condicio cominciano a spirare sui programmi Rai. Tempi duri, quelli della campagna elettorale. In attesa che i giochi si compiano con le amministrative del 15 e 16 maggio, la tv di Stato si adegua al clima di battaglia politica e applica il regolamento sulle pari opportunità partitiche nei programmi giornalistici. Contraddittorio sarà il mantra delle prossime settimane per ogni conduttore Rai : all’interno dei programmi, ciascun politico dovrà avere lo stesso spazio dell’avversario per esprimere la propria opinione sugli argomenti caldi della vita del paese. Una formula quanto meno discutibile, ma certo meno dannosa di quella applicata un anno or sono, che aveva portato alla sospensione temporanea di molti talk show, da Porta a Porta ad Annozero. Il regolamento, studiato da Sergio Zavoli e approvato dalla commissione di Vigilanza, prevede che le trasmissioni adottino “ogni cautela atta a evitare che si determino situazioni di vantaggio per determinate forze politiche o determinati competitori elettorali” e garantiscano ai politici “effettiva parità di trattamento“ . Le trasmissioni giornalistiche, inoltre, risponderanno ai direttori di telegiornale delle reti sulle quali vanno in onda: Porta a Porta ad Augusto Minzolini, Annozero a Mario De Scalzi e Ballarò Giovanni a Bianca Berlinguer. Il direttore generale di viale Mazzini, Mauro Masi, ha invitato i responsabili di rete a una “scrupolosa applicazione delle disposizioni” , ma sarà comunque difficile evitare scontri e polemiche. E’ solo l’inizio.
Cala la par condicio sulla Rai

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