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20 Maggio 2011 | Attualità

Il tag è made in Facebook

Tag sì, tag no. Non taggarmi, sì taggami. L’italianizzazione del termine inglese ‘tag’, reso popolare da Facebook, è ormai entrata nel linguaggio comune, tra i giovani e non solo che frequentano le pagine del social network più popolare al mondo. Lo Us Patent and Trademark Office ha riconosciuto al tag, e alle azioni che coinvolge, un brevetto apposito. Il ‘tagging’, così come viene descritto nella scheda del brevetto numero 7,945,653 registrato il 17 maggio 2011 , è un sistema per contrassegnare contenuti digitali. Prevede la selezione di un media digitale e di una regione del media, può includere l’associazione di una persona o di un’entità all’interno della regione selezionata e l’invio di una notifica alla persona o all’entità citata nel tag. A cinque anni dalla richiesta di brevetto per il tagging, Mark Zuckerberg può dunque cantare vittoria e usufruire dei vantaggi economici del marchio ora registrato. La decisione del Trademark Office garantisce inoltre a Facebook un certo controllo su altri siti di social netowrking, che non potranno più introdurre sistemi simili a quelli del celeberrimo tag.

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