Sabato 9 luglio, i giudici di Milano hanno ribadito in appello la condanna di Fininvest nel processo sul Lodo Mondadori. La società lombarda, giudicata colpevole di corruzione di un giudice nel procedimento che vent’anni fa assegnò la casa editrice a Silvio Berlusconi, dovrà pagare immediatamente 560 milioni di euro alla Cir di Carlo De Benedetti , che nel 1991 si vide soffiare il colosso di Segrate. In primo grado, Fininvest era stata condannata a un risarcimento di 750 milioni , ma il cospicuo sconto non cambia le carte in tavola, con la compagnia di casa Berlusconi che ora dovrà trovare il denaro necessario da corrispondere a De Benedetti. Diverse le ipotesi che si profilano all’orizzonte: tutte portano comunque a un riassetto delle attività possedute o in qualche modo gestite dall’attuale presidente del Consiglio. Qualcuno parla di una cessione del Milan, magari proprio a Cir, che frutterebbe la somma necessaria. La voce più clamorosa dice di una possibile cessione di Mondadori (o almeno di una sua parte) al rivale di sempre, proprietario tra l’altro del Gruppo Espresso. Difficile però pensare a una resa tale da parte di Berlusconi. Gli avvocati Fininvest stanno innanzitutto valutando come continuare la contesa legale. A pochi minuti dal termine del procedimento, Marina Berlusconi ha affermato perentoria “Non pagheremo” . Il presidente di Fininvest definisce la sanzione “l’ennesimo scandaloso episodio di una forsennata aggressione che viene portata avanti da anni contro mio padre, con tutti i mezzi e su tutti i fronti, compreso quello imprenditoriale ed economico” . Secondo l’avvocato del premier, Niccolò Ghedini, “La Cassazione non potrà che annullare questa incredibile sentenza. La Corte d’Appello di Milano ha emesso una sentenza contro ogni logica processuale e fattuale” . Il reato di corruzione è però conclamato e restano i dubbi sulle reali possibilità che la Cassazione annulli la sentenza. Se Fininvest dovesse rifiutarsi di applicare la sentenza entro i termini richiesti da Cir, scatterebbe il pignoramento dei beni. Altra ipotesi è che Marina Berlusconi ottenga la sospensione inibitoria del pagamento, in attesa del giudizio in Cassazione: perché ciò avvenga serve però il consenso del giudice d’appello, che può concedere la sospensione nel caso in cui dall’esecuzione della sentenza possa derivare un danno irreparabile per il debitore, oppure può imporre alla parte vincente di dare congrua cauzione per il caso in cui la sentenza venga poi cassata. Nelle ultime ore, i commenti alla sentenza non si contano. Tace solo il principale protagonista della vicenda: Silvio Berlusconi ha respinto al mittente ogni richiesta di chiarimento. Per lui parlano amici e alleati politici, che difendo Fininvest e l’operato dei suoi vertici come “patrimonio italiano” . Ma mai come in queste settimane il Cavaliere è in difficoltà, e ancora ripensa alla norma salva Mondadori stralciata all’ultimo istante dalla Finanziaria, a pochi giorni dalla sconfitta in tribunale contro De Benedetti.
La Mondadori dopo la sentenza sul Lodo

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