” Se Twitter inizia a censurare, smetterò di cinguettare “. L’artista dissidente cinese Ai Weiwei sceglie il popolare social network di microblogging per annunciare che lui non ci sta , ora che uno spazio di libertà totale, quello che ha segnato la primavera araba in paesi come l’Egitto, sta per scomparire, sbarcando in una dittatura estesa e popolosa come la Cina. Twitter ha infatti a annunciato la messa a punto di una nuova tecnologia in grado di censurare i messaggi paese per paese , se ci sarà una richiesta in questo senso da parte delle autorità locali. La decisione di Twitter, nato circa 6 anni fa e che punta ora a raggiungere il miliardo di utenti, ha stupito gli internauti americani, soprattutto visto il ruolo democratico del microblogging nelle rivolte di piazza Tahrir che hanno rovesciato il regime di Hosni Mubarak, al potere dal oltre 30 anni senza una vera opposizione. La protesta è diventata universale quando è stato pubblicato il commento di Ai Weiwei. In un attimo, sono stati raggiunti migliaia di utenti in tutto il mondo, che a loro volta hanno ritwittato il messaggio, aggiungendosi agli oltre 120mila seguaci originali del dissidente. ” Man mano che cresciamo a livello internazionale, andiamo in paesi con differenti posizioni in materia di libertà di espressione “, ha scritto l’azienda di San Francisco nel suo comunicato.
Twitter si censura, ma la rete non approva

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