Agli utenti cinesi non va di pagare per usare Weibo , il popolare servizio che rappresenta la versione cinese di Twitter. Il portale che, seguendo le indicazioni governative, ha deciso dal mese scorso di rafforzare i controlli e aumentare la censura sui contenuti dei post, ha annunciato il lancio di un nuovo sistema, che prevede sostanzialmente una serie di privilegi per gli utenti che pagheranno una quota associativa, 10 yuan (poco più di un euro) al mese. La notizia non è stata accolta con favore e, secondo un sondaggio condotto dal sito Morning News il 90% di 7mila intervistati ha dichiarato di non essere intenzionato a pagare la tassa. In un emendamento agli attuali regolamenti di gestione dei servizi Internet, il Ministero cinese dell’Industria e della Tecnologia dell’informazione renderà la registrazione del nome requisito legale per la partecipazione a forum, blog, microblog, e tutti gli altri servizi interattivi online.
Cina, no a Weibo a pagamento

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