I colloqui tra detenuti e famigliari , ma anche le consulenze mediche per i detenuti e le comunicazioni con le ambasciate con gli immigrati privi di documenti potrebbero svolgersi in futuro attraverso la rete di Skype . E’ l’ipotesi ventilata da Enrico Sbriglia, direttore del carcere di Trieste dopo il primo esperimento in Italia, del penitenziario giuliano, con il quale un recluso ha parlato con gli insegnanti del figlio che frequenta la prima media di una scuola di Udine.
Dal carcere si parla grazie a Skype

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