In Rai si sbloccano le nomine per il nuovo cda, con le polemiche di rito tra i partiti. A La7 arriva Michele Santoro con il suo Servizio pubblico. Ecco la calda estate della tv. E’ quasi fatta per la nuova dirigenza Rai. La Commissione di vigilanza ha votato i candidati per il consiglio di amministrazione, eleggendo Antonio Verro, Guglielmo Rositani, Antonio Pilato e Luisa Todini per il Pdl, Rodolfo De Laurentiis per l’Udc. Benedetta Tobagi e Gherardo Colombo, proposti da associazioni indipendenti, rappresentano invece la quota del Pd. Dopo giorni di polemiche, con il Pdl che ha giocato la carta dell’ostruzionismo facendo slittare il voto per ben tre volte, mentre Udc e Pd si erano accordati in precedenza, la tv di Stato può contare su un cda al completo. Ora va sbrogliata la matassa della presidenza: il governo spinge per Anna Maria Tarantola, che però deve ricevere il benestare dei due terzi della Vigilanza. La Commissione non sembra dell’idea di avvallare la linea Monti, per questo sembra profilarsi all’orizzonte l’ennesimo scontro istituzionale sulla Rai. Chi invece avrà un Servizio Pubblico nuovo di zecca è La7, che con un anno di ritardo si è assicurata Michele Santoro e la sua trasmissione. L’annuncio ufficiale è stato dato da Enrico Mentana, volto simbolo della rete, al termine del TgLa7 della sera: “La prossima stagione, Servizio Pubblico andrà in onda sulla nostra rete” , ha detto sornione Mentana, che già pregusta batttibecchi giornalistici con il collega. La7 rilancia così la sfida a Rai e Mediaset come vero terzo polo tv, almeno per l’informazione. L’estate televisiva, che siano dirigenti o conduttori, è tutta una questione di poltrone.
Scipione scalda anche il piccolo schermo

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