Cinecittà sempre più nella bufera. L’occupazione da parte dei dipendenti continua insieme con ulteriori otto giorni di sciopero e il ministero fa un passo indietro: “ Di fronte a tale prospettiva ”, vale a dire all’inasprimento dell’agitazione, niente più mediazione, annuncia una nota del Mibac . Sarte, tecnici, elettricisti, tecnici e impiegati che hanno messo le tende a Cinecittà vanno avanti, forti di un sostegno trasversale che riunisce intellettuali, cineasti (Lelouch e Serreau gli ultimi firmatari dell’appello Anac), politici, amministratori locali. Non accettano la ristrutturazione annunciata che intende frenare le perdite ma rischia di “ smantellare un patrimonio non solo di Roma ma dell’intera cultura italiana”.
Cinecittà, crisi sempe più nera

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