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13 Settembre 2012 | Economia

Niente app, così i tabet Windows 8 faranno flop. Forse.

Il successo dei tablet non dipende tanto da costi, design e marchio, quanto dalla presenza di un cospicuo apparato di applicazioni opportunamente distribuite tramite i negozi online. Questa la tesi degli analisti di Moor Insights & Strategy.   Sotto la lente d’ingrandimento ci sono i tablet dotati di Windows 8, che esordiranno a ottobre ma potrebbero soccombere in fretta a iPad e Android. La differenza cruciale tra i dispositivi starebbe nell’ecosistema software, ovvero nella quantità e nella qualità delle app. Pochi possono vantare i numeri di Apple, con 200mila programmi disponibili solo per iPad. Google sta rimpolpando il suo portafoglio, mentre il negozio Microsoft si deve accontentare di 1.080 app.    La teoria delle applicazioni, sostenuta non solo dagli analisti ma anche da numerosi sviluppatori , spiegherebbe il successo di Kindle Fire, che ha a disposizione i contenuti di Amazon (più orientati a giochi, film, e-book e musica che ad app vere e proprie, a dire il vero). “La storia dimostra che per i consumatori la prima impressione è quella che conta”, dicono da Moor Insight & Strategy. E la prima impressione è che iPad possa godere di innumerevoli soluzioni per il business, l’intrattenimento e la vita quotidiana, tutte via app.    Ma TouchPad di Hp, Playbook di Rim e i precedenti tablet Windows hanno tutti fallito per colpa delle applicazioni? Visti gli innumerevoli difetti dei dispositivi citati, è difficile crederlo. Per cui Microsoft dovrà sì favorire lo sviluppo e la distribuzione di app sul suo store, ma anche rivedere il proprio sistema operativo: in questo senso, Windows 8 promette un cambio di approccio. Bisogna poi sperare che l’hardware su cui si andrà a operare sia all’altezza. Insomma, l’ecosistema va oltre il software. E forse anche il successo di un dispositivo.  

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