Apple, Google, Microsoft e altri protagonisti del settore si sono riuniti a Ginevra , nella sede dell’ Unione internazionale delle telecomunicazioni delle Nazioni Unite . Scopo dell’incontro, trovare una mediazione per uscire dalla guerra dei brevetti che sta dissanguando le aziende e limitando la concorrenza sul mercato, a tutto svantaggio dei consumatori. La battaglia sul mercato hi-tech è degenerata da una corsa all’innovazione sulla base delle idee all’eccessivo ricorso a tribunali e avvocati per rivendicare il primato dei propri brevetti e ottenere il bando dei prodotti concorrenti. Per questo, l’Itu ha organizzato la tavola rotonda svizzera in cerca di un accordo che tuteli i diritti di proprietà intellettuale, ma salvaguardi i diritti dei consumatori e l’innovazione. Un programma ben sintetizzato dalle parole di Hamadoun Touré, segretario generale dell’Itu: “ Stiamo assistendo a una sgradevole tendenza nel mercato di oggi a usare le norme su brevetti per bloccare i mercati ”, ragion per cui “ ’è bisogno di una revisione urgente di questa situazione: i brevetti hanno lo scopo di incoraggiare l’innovazione, non soffocarla”. Più nel dettaglio, si cerca di trovare un accordo su quei brevetti che coprono standard essenziali per qualunque prodotto tecnologico, sottoposti a norme note come Frand , vale a dire eque, ragionevoli e non discriminatorie. Che fare? La prima proposta arriva da Microsoft è che, in caso di controversia sulle licenze considerate essenziali, non si possa comunque bloccare i prodotti.
Ue e la pace dei brevetti

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