La costante disaffezione dei consumatori verso gli sms costerà agli operatori telefonici circa 54 miliardi di dollari entro il 2016. Lo sostiene Ovum , specificando che la perdita è dovuta alla crescente popolarità dei servizi di messaggeria sociale come, solo per fare qualche nome, WhatsApp, GoogleTalk o iMessage. Peraltro la tendenza è evidente da tempo e si sa già che, entro il 2012 , gli operatori perderanno 23 miliardi di dollari a causa del tradimento degli utenti. Nel suo nuovo rapporto, la società di ricerche di mercato sottolinea che il passaggio in massa al social messaging non è una tendenza a breve termine, ma un vero e proprio cambiamento negli schemi di comunicazione, che troverà terreno fertile soprattutto in Europa e Asia-Pacifico. “Gli operatori – ha detto Neha Dharia, analista – devono comprendere l’impatto delle app per messaggistica sociale sul comportamento dei consumatori, sia in termini di trasformazione degli schemi comunicativi, sia per l’impatto sulle entrate provenienti da sms, ed offrire di conseguenza servizi adatti al contest o”. Nel 2009, dagli sms arrivava il 57% dei ricavi non legati alla voce, quest’anno la percentuale scenderà al 47%.
Sms, sempre meno messagini

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