The Guardian potrebbe chiudere l’edizione cartacea all’inizio del 2013. Questa l’indiscrezione pubblicata nelle scorse ore dal Daily Telegraph , uno dei principali rivali del quotidiano londinese, che dal 2009 perde almeno 50 milioni di euro all’anno e ha visto scendere di 390mila copie le vendite giornaliere. L’eliminazione dell’edizione cartacea comporterebbe il licenziamento di circa 100 dei 650 impiegati di redazione , compiendo una vera e propria rivoluzione economica ed editoriale. Scott Trust, la fondazione proprietaria del quotidiano, teme di non avere soldi sufficienti per pubblicare la testata nei prossimi dodici mesi e sta cercando una soluzione che risani il bilancio. Tono progressista, quasi mai scandalistico, The Guardian può contare su una reputazione da quotidiano di qualità, ma l’era delle news online ne ha ridotto la tiratura, fiaccandone la raccolta pubblicitaria. Viceversa, l’edizione web raccoglie consensi in tutto il mondo e circa 70 milioni di lettori ogni mese, facendo di Guardian.co.uk uno dei siti d’informazione più visitati e stimati. L’idea di dedicarsi esclusivamente all’online, per una testata di tale prestigio , sarebbe un esperimento intrigante e potrebbe indicare la via per il giornalismo dei prossimi anni. E’ proprio Guardian.co.uk, però, a smentire le voci della ‘svolta digitale’, definendola semplicemente “false” . Nonostante le difficoltà economiche, non è ancora tempo di dire addio alla carta. Il futuro sarà appannaggio del codice binario, magari con la possibilità di pagare (poco) un’edizione digitale personalizzata, sperando che il grande traffico sulle news gratuite porti investimenti pubblicitari. Il presente, anche per The Guardian , è fatto d’attesa e incertezza.
The Guardian sceglie il codice binario?

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