Che l’antitrust faccia le sue scelte, ma in fretta. E che Apple segua la sua strada , con o senza l’aiuto di Mountain View. Questo in sintesi il pensiero di Eric Schmidt, presidente esecutivo di Google , su due dei fronti caldi che riguardano la sua compagnia: i rapporti con gli enti governativi in Europa e Stati Uniti, e le scaramucce con la rivale di sempre. In una intervista a The Wall Street Journal , il gran capo di Google ha invitato i regolatori della Commissione europea e della Commissione statunitense per il commercio a decidere se sanzionare o rigettare le accuse contro il motore di ricerca. Secondo i critic, BigG deterrebbe un monopolio del mercato online nei due continenti, grazie alle sue politiche sulla pubblicità. Schmidt ammette che non sono possibili vie di mezzo: o Google è colpevole, oppure totalmente innocente. Motivo per cui le rispettive Antitrust devono arrivare a una conclusione rapida dei procedimenti: “E’ tempo che decidano il da farsi, in un senso o nell’altro – ha detto -. Non gli mancano certo i documenti per farsi un’idea” . Al vaglio ci sono il funzionamento di Adwords, il servizio News e l’acquisizione di Motorola Mobility. Un fronte complesso, che fa apparire quello delle altalenanti relazioni con Apple quasi sereno. I rapporti tra le due case, secondo Schmidt “assomigliano più a quelli tra due Stati che a quelli tra due ragazzini bellicosi: abbiamo screzi, ma siamo anche stati capaci di fare grandi accordi” . Certo, la rinuncia a YouTube e Google Maps da parte di iPhone ha creato tensioni, ma il denaro non puzza e, al momento opportuno, le due società torneranno a fare affari. Antitrust permettendo.
Google la risoluta, sfida all’antitrust

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