La comunicazione si evolve, e con lei il sito che vuole raccontarne la convergenza. Dopo sette anni di attività, Quo Media si rinnova , graficamente e nell’organizzazione dei contenuti. Da oggi i lettori avranno a che fare con una homepage più fresca e attuale, in cui le notizie saranno suddivise nelle sezioni Business, Media, Mobile e Tivù. Un modo semplice ed efficace per rappresentare i grandi temi della comunicazione odierna , con smartphone e tablet a farla da padroni: è così indispensabile dedicare un’intera sezione ai dispositivi mobili, sempre più importanti anche per il mercato. Quella riservata al piccolo schermo, invece, stazionerà in un riquadro verde e racconterà in modo leggero i personaggi e i fatti televisivi. Cambio di look anche per le rubriche: interviste ed editoriali troveranno spazio ne L’angolo, mentre La voce dei tg raccoglierà i titoli dei telegiornali nazionali, evidenziando le notizie più discusse e come vengono trattate. La rivoluzione di inizio 2013 coinvolge anche Broadcast&Video . Il giornale, nato nel 1996 agli albori della comunicazione digitale e progenitore dello stesso Quo Media , cambierà nome e struttura, diventando Quo Media Mag . Il settimanale avrà un’impaginazione ispirata ai magazine anglosassoni, con una copertina vera e propria, un articolo d’apertura (il fatto della settimana, trattato da una voce autorevole) e quattro sezioni (le stesse del sito). Ciascuna di esse consterà di un approfondimento e di un’accurata selezione delle news di settore. Sedici pagine in totale, che arriveranno nella casella e-mail degli abbonati ogni venerdì mattina. Tanti cambiamenti, dunque, per continuare ad anticipare i tempi , come facciamo dagli anni Novanta. Niente crisi del settimo anno, a dispetto dell’infelice contesto globale, ma una voglia rinnovata di raccontare il mondo attraverso i dispositivi, i modi e le invenzioni della comunicazione.
Quo Media alla svolta del settimo anno

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