Dall’anno scolastico 2014-2015, diverse classi delle scuole elementari, medie e superiori adotteranno esclusivamente libri in formato digitale . A stabilirlo è un decreto del Ministero dell’Istruzione, firmato nelle scorse ore, che ha suscitato le ire degli editori italiani . Secondo l’Aie, l’associazione che ne convoglia le idee e le forze , la scomparsa dei volumi cartacei non è una buona idea: “Il testo liberato dal Ministero dimostra come Profumo non abbia in alcun modo tenuto conto delle concrete obiezioni, perplessità e osservazioni avanzate dagli editori”, si legge in una nota ufficiale. In sintesi, l’Aie ricorda le gravi conseguenze sull’industria del libro (editori, grafici, cartai, librai, agenti) e la carenza infrastrutturale delle scuole italiane (scarsa diffusione di banda larga, wifi e dispositivi su cui leggere gli e-book). Gli editori prevedono ripercussioni gravi anche per le famiglie , costrette a spendere soldi per e-reader e tablet a causa della pochezza dei finanziamenti pubblici previsti per la svolta digitale degli istituti. Insomma, il decreto, stando alle critiche, sarebbe inapplicabile alla realtà italiana.
Gli editori contro Profumo e la scuola digitale

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