Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors

16 Maggio 2013 | Attualità

In Italia non si legge

“Pensando all’Italia di oggi il libro, la lettura e la cultura costituiscono pilastri insostituibili per il rafforzamento della democrazia, per lo sviluppo di una partecipazione consapevole e costruttiva alla vita politica e sociale, per il rinnovamento delle istituzioni e delle rappresentanze istituzionali, quello cioè di cui abbiamo acuto bisogno nel nostro Paese “. Così il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano , nel videomessaggio inviato in occasione dell’inaugurazione della 26esima edizione del Salone del Libro di Torino che si è aperto oggi . Nella giornata di apertura del Salone, l ‘Istat diffonde il report  La produzione e la lettura di libri in Italia riferito agli anni 2011 e 2012 dal quale risulta che i teenager sono campioni di lettura in Italia. Secondo il report, infatti, la fascia di età nella quale si legge in assoluto di più nel nostro Paese è quella tra gli 11 e i 14 anni (60,8%) seguita dal più ampio range compreso fra gli 11 e i 17 anni (60,4). Un dato influenzato dalla pratica scolastica, dato che già a partire dai 18 anni, quando il livello di partecipazione scolastica tende a diminuire, la quota di lettori si colloca intorno al 50%, per ridursi drasticamente nella classe di età 65-74 e raggiungere il valore più basso tra la popolazione over 75 (23,5%). Questo a fronte di un dato complessivo secondo il quale oltre 26 milioni di persone di 6 anni e più dichiarano di aver letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista, per motivi non strettamente scolastici o professionali. Rispetto al 2011, la quota di lettori di libri rimane sostanzialmente stabile, al 46% . Passando da chi consuma a chi produce, dopo la ripresa del 2010, il 2011 segna una battuta d’arresto della produzione libraria italiana : i titoli pubblicati si riducono del 9,4% e le tirature del 5,9%. Per accrescere la domanda e ampliare il pubblico dei lettori, gli editori puntano sulle librerie indipendenti (36,3%), sulla grande distribuzione organizzata (31,8%) e, in misura molto inferiore (11%), sui canali di vendita on line. Nel 2011, oltre il 15% delle opere pubblicate a stampa in Italia, cioè quasi 9mila titoli, è stato reso accessibile al pubblico anche sotto forma di e-book . I grandi editori si assicurano la quota più alta di offerta elettronica, che copre l’87,8% della loro produzione a stampa.

Guarda anche:

Spreco alimentare in Italia: sfide e segnali di cambiamento

Lo spreco alimentare resta una vera emergenza in Italia: ogni settimana si buttano in media 555,8 grammi di cibo a persona, un valore in calo rispetto al 2024 ma ancora superiore agli obiettivi...

L’Italia sui giornali del mondo: 14 e 15 ottobre 2025

La tragedia di Verona con tre carabinieri uccisi in un'esplosione dolosa durante uno sgombero ha dominato l'attenzione internazionale. Parallelamente emerge la crisi sociale con oltre 5,7 milioni di...

L’Italia sui giornali del mondo: 11, 12 e 13 ottobre 2025

La stampa internazionale ha evidenziato nel weekend come l'Italia sia protagonista di un significativo processo di modernizzazione tecnologica europea, con il lancio del sistema biometrico EES che...