Terremoto nel mondo internet americano. L’Agenzia per la sicurezza nazionale ha tenuto sotto controllo negli ultimi mesi milioni di utenti web, con la collaborazione di colossi come Apple, Google, Yahoo!, Microsoft e Facebook, che hanno dato libero accesso alle informazioni private degli internauti. Lo scandalo è strettamente collegato alla vicenda Verizon, di cui si è parlato parecchio nelle ultime ore: la stessa agenzia governativa ha intercettato per settimane i clienti dell’operatore statunitense, ottenendo i tabulati delle conversazioni interne ed esterne ai confini nazionali. Le compagnie web hanno negato di aver fornito a Washington libero accesso ai propri server, ma secondo un’ordinanza (segreta) dello scorso aprile, gli operatori non potrebbero opporsi alle richieste della National Security Agency e sarebbero obbligati a consegnare le informazioni, anche se in maniera indiretta. A svolgere il lavoro sporco sarebbe il software Prism , che accedendo ai server centrali è in grando di raccogliere enormi quantitativi di dati audio, video, e-mail, fotografie e documenti assortiti, tracciando la navigazione degli utenti. La Casa Bianca ha declinato qualsiasi commento sulla vicenda, ma sembra proprio che i peggiori incubi degli internauti siano diventati realtà: il grande fratello ha pervaso la rete, mentre la privacy svanisce nei ricordi.
Il web Usa spia gli utenti per il Governo

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