Una ” cancrena ”, una ‘ ‘minaccia per la società ”; non ha parole abbastanza dure il premier turco Recep Tayyip Erdogan per denunciare le ” menzogne ” delle reti sociali, Twitter in testa, che centinaia di migliaia di ragazzi scesi in piazza per chiedere le sue dimissioni usano come una arma di distruzione di massa del sistema di controllo dell’informazione nel paese. Da quando una settimana fa ha lanciato l’offensiva contro il microbloggin, almeno 47 giovani sono finiti in manette accusati di avere mandato messaggi sediziosi di appoggio alla protesta attraverso le reti sociali. ”Un tweet che contenga menzogne e calunnie è molto più pericoloso i un’autobomba’ ‘ sostiene Ali Sahin, responsabile Akp per i mass media . Le reti sociali, accusa, hanno contribuito alla ” cospirazione ” in corso per ‘ ‘rovesciare il governo”. Ci vuole quindi, afferma Sahin, una legge che le regolamenti. O che le ” censuri ” accusa l’opposizione, il cui leader Kemal Kilicdaroglu accusa Erdogan di essere ”un dittatore ”.
Erdogan pensa alla legge anti-Twitter

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