Gli investimenti pubblicitari in Italia hanno subito un nuovo tracollo nel 2012, con una calo del giro d’affari del 12,5% e una raccolta complessiva di 8,42 miliardi di euro. A rivelare il cattivo stato del mercato adv, prima fonte di guadagno per i mass media, è l’indagine di Assocom. Per l’anno in corso, le previsioni non sono migliori : gli addetti ai lavori si attendono un’ulteriore contrazione del 12,5%, con investimenti per 7,1 miliardi di euro, con tutti i mezzi classici in difficoltà e il solo internet a destreggiarsi nella crisi. Il fatturato di banner e spot online crescerà del 5,7%, riequilibrando in parte il deficit di carta stampata, radio e tv. Nello specifico , radio e tv perderanno rispettivamente l’11 e il 12%, mentre i periodici e i quotidiani dovranno fare i conti con numeri ancor più negativi: -20,9 e -23,9%. Drastico calo previsto anche per il cinema (-30%). Si riequilibra quindi il rapporto di forza tra i diversi media nel mercato adv, con il piccolo schermo che raccoglie il 51,1% degli investimenti, seguito però dal digitale con il 19,9%, in trend positivo. A seguire, stampa (17,2%) e radio (5,9%).
Media colabrodo, la pubblicità scappa

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