Nel primo semestre del 2013, secondo i dati raccolti da Fimi e Deloitte, la musica digitale in Italia ha contribuito al 38% del fatturato complessivo dell’industria discografica. Un risultato che conferma l’importanza crescente di mp3 e streaming a pagamento. Rispetto alla prima metà del 2012 , il settore è cresciuto di cinque punti percentuali e vale ora quasi 20 milioni di euro: tra gennaio e giugno il fattura complessivo della musica online è salito del 7%, con 11,8 milioni ricavati dalla album e canzoni scaricati a pagamento da iTunes, Amazon e simili, mentre 5,7 milioni sono il frutto di servizi YouTube, Deezer e Spotify. Internet aiuta anche la vendita di supporti fisici (cd e vinili) , con l’e-commerce che ha registrato un incremento del giro d’affari del 9% nel semestre. Cala del 13% (a 31,2 milioni) invece il fatturato delle rivendite tradizionali. Chi vuole vivere di musica deve ora fare i conti con e sulla rete.
La musica in Italia guarda al digitale

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