Rcs Mediagroup attraversa un periodo delicato , tra rinnovamento e crisi. Negli ultimi giorni due sono le preoccupazioni principali del cda della compagnia: la vendita degli immobili storici di Via Solferino , sede di Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport , e le indagini della procura milanese per appropriazione indebita, in relazione ai soldi spariti a Rcs Sport . La dismissione di Via Solferino dovrebbe fruttare alla società 120 milioni di euro , ma i nodi da sciogliere sono parecchi. Innanzitutto, dove ricollocare le redazioni dei due quotidiani: è probabile che, per qualche anno, i giornalisti rimarranno nel centro di Milano, nei medesimi palazzi, ma in affitto. Ai comitati di redazione l’operazione non piace : la vendita (sotto il prezzo di mercato) lederebbe il patrimonio aziendale e non garantirebbe un piano d’investimento a lungo termine. La Consob, che controlla le società quotate in Borsa, sta vagliando l’operazione e i giornalisti della Gazzetta hanno dichiarato due giorni di sciopero in segno di protesta. Nel frattempo, i magistrati di Milano stanno indagando sull’ammanco di 20 milioni di euro in Rcs Sport , società attiva nel settore delle sponsorizzazioni sportive interamente controllata da Rcs Mediagroup, e sull’acquisizione di Recoletos , editrice spagnola comprata a prezzo maggiorato e causa principale dell’attuale indebitamento della compagnia italiana. Nel primo caso Rcs sarebbe parte lesa, con gli inquirenti alla ricerca delle transazioni incriminate e di possibili colpevoli all’interno della società. Nel secondo, invece, i punti da chiarire sono ancora molti. Intanto il titolo ha perso terreno a Piazza Affari: -8% negli ultimi due giorni. La malagestione non paga.
Via Solferino e Rcs Sport, i dolori di Rcs

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