Non accenna a placarsi l’onda lunga dello scandalo Datagate. Secondo le ultime rivelazioni tratte dai file trafugati da Edward Snowden, la National security agency americana avrebbe sfruttato i cookies raccolti da Google e dai servizi pubblicitari online per monitorare le attività egli utenti e individuare i bersagli sensibili per operazioni di hacking. Una tecnica simile è stata adottata anche dai Global communications headquarters , i centri di intelligence britannici, che hanno sfruttato i sistemi di geolocalizzazione pubblicitaria del motore di ricerca per seguire i movimenti di utenti ritenuti rischiosi per la sicurezza nazionale. Le azioni sarebbero state condotte all’insaputa della compagnia internet, il cui archivio dati sarebbe stato saccheggiato dalle spie, con conseguente violazione della privacy dei cittadini e dell’azienda. Nsa e Gch hanno sfruttato BigG come fonte privilegiata di informazioni e come ponte strategico per condurre operazioni contro governi nemici di Stati Uniti e Gran Bretagna. Attività che preoccupano i politici stranieri ma anche l’intellighienza americana, che nelle ultime ore ha provato a organizzare una propria forma di protesta, con una petizione per limitare la sorveglianza online su scala mondiale. Tra i firmatari, scrittori del calibro di Don DeLillo, Paul Auster, Dave Eggers, Gunter Grass e Will Self. Letteratura contro il Grande Fratello.
Nsa, caccia ai cookies per spiare il web

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