I ragazzi italiano vivono ormai in simbiosi costante con i loro alter ego virtuali, profili sui social network attraverso cui comunicano con amici e compagni di scuola, oltre a condividere contenuti personali. Secondo l’ osservatorio di Federconsumatori, l’82% degli adolescenti tra i 12 e i 17 anni ha uno smartphone e accede a internet in mobilità . La connessione costante alla rete si tramuta soprattutto negli scambi di opinioni e nel chiacchiericcio via chat: il 42% degli intervistati ha dichiarato di aver avuto contatti con persone sconosciute incrociate occasionalmente online , soprattutto tramite i servizi di messaggistica istantanea, mentre il 41% ha ammesso di essere stato vittima della diffusione di notizie false o strettamente personali. Questo è l’aspetto più ambiguo dei sistemi di comunicazione online, utilissimi ai più giovani ma forieri di pericoli per la privacy e la sicurezza dei minori che ne fanno un uso poco attento: non sempre si arriva a episodi di bullismo digitale o stalking , ma spesso i protagonisti ritrovano online, senza volerlo, proprie fotografie e informazioni riservate. Non a caso, il 71% percepisce la diffusione via web di notizie personali come pericolo rilevante, nonostante la disinvoltura con cui quotidianamente si connette a social network e servizi 2.0 (da Instagram a WhatsApp, passando per Facebook e Twitter). La web reputation conta quanto la reputazione nei corridoi scolastici , e anzi influenza quest’ultima, condizionando la vita dei teenager italiani. Sui rischi di vessazioni e molestie dovrebbero vigilare i genitori, mentre la scuola dovrebbe dare una corretta educazione digitale.
Adolescenti total-social

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