Niente più database secretati per la National security agency americana. Anzi, niente più archivi in assoluto. Le telefonate intercettate dovranno essere raccolte per un tempo limitato e poi distrutte, cancellate come tutti gli altri dati ottenuti dalle attività di intelligence. Queste sono solo due delle quaranta raccomandazioni avanzate dal gruppo di esperti istituito dalla Casa Bianca per far luce sullo scandalo Datagate e limitare in futuro la raccolta indiscriminata di informazioni riguardanti milioni di cittadini statunitensi. A rivelare le linee guida della commissione voluta da Obama è The Washington Post , giornale che ha avuto un ruolo centrale nella diffusione delle notizie sulle attività di spionaggio massificato della Nsa (insieme al britannico The Guardian ). Gli esperti vorrebbero separare in maniera marcata le attività difensive dell’agenzia (spionaggio interno) da quelle offensive (attacchi informatici per ottenere accesso alle reti estere e minare le potenze avversarie). Sul piano mediatico, le prime sono state le più chiacchierate negli ultimi mesi , così che la Casa Bianca si è vista costretta a vietare alla Nsa la possibilità di chiedere ai provider (come Google o Verizon) di costruire porte d’accesso privilegiate per l’intelligence, che così poteva recepire informazioni criptate. Questa deontologia è stata definita incostituzionale da un giudice federale, parere di cui gli esperti devono tenere conto. Poco si è detto invece delle attività d’attacco del sistema americano, che non dovrebbe essere intaccato dal nuovo sistema organizzativo dell’agenzia. Il discredito internazionale spaventa l’amministrazione Usa meno di un calo interno dei consensi.
Obama sblocca gli archivi segreti della Nsa

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